mercoledì 11 giugno 2014

La legge del territorio, la storia montanara, potamica, lacustre di animali, pesci e ortaggi.

         








Roberto Kusterle


     Jules Michelet (1798-1874), immenso scrittore di storia (fra l’altro, 7 volumi di Storia della rivoluzione francese, 19 volumi di Storia della Francia), a proposito di geografia e storia, di uomo e ambiente (di mulinciana?), all’indomani della Rivoluzione di Luglio del 1830 che porterà sul trono francese  con Luigi Filippo la casa d’Orléans in sostituzione di quella del Borbone, Carlo X: “Perché l’uomo si incorpora al suolo? Gli è che, […]non vedendo nulla di là dalla montagna, dal fiume che delimita il proprio cantone, egli si piega e accetta la legge del territorio. La natura è diventata forte, l’uomo debole[per il quale e per gli storiografi come Thierry e come Guizot] la storia non è altro che un affare della geografia. [Ma] la storia [è definibile] come la vittoria progressiva della libertà umana sulla fatalità della natura”( citazioni tratte dalla Prefazione di Franco Farinelli a Lucien Febvre, La terra e l’evoluzione umana. Introduzione geografica alla storia, Einaudi 1980). 

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