
«È per questo che ho lavorato come un pazzo per tutta la vita. Non mi interessa in alcun modo lo statuto universitario di quello che faccio, perché il problema è la mia trasformazione. Quella trasformazione di sé attraverso il proprio sapere è, credo, qualcosa che assomiglia all'esperienza estetica. Perché un pittore farebbe quello che fa se non fosse trasformato dalla pittura?» Michel Foucault (epigrafe in seconda di copertina del saggio in traduzione italiana di Paul Veyne, Foucault. Il pensiero e l'uomo, Garzanti 2010)
Anteo. Chi era Anteo? Figlio di Gea,
Anteo, quindi, tipo
mitologico negativo: rappresenta il conformismo, l’immensa distesa desertica
dei luoghi comuni, che come il deserto sono luoghi vuoti dove smarrirsi è la
più ovvia delle cose, dove lo smarrimento è il suo vero ed assoluto valore.
Ercole vuole guadagnare la
strada per il mare, per completare quelle fatiche che lo dovranno portare
all'immortalità, alla sua sostanza, all'identificazione di ciò che lo farà
essere perennemente Ercole: la conoscenza del suo destino, delle sue vocazioni,
del suo essere compiuto.
Da una parte la Terra , dall'altra il Mare.
Bisogna scegliere: o il padre o la madre, bisogna sapere come si è stati
scelti. Noi Mediterranei, noi isolani siamo stati scelti dal Mare, ma
torniamo autolesivamente verso la terra,
alla mammella, al ciuccio della terra, come dei bambinoni, adulti nel corpo, ma
infantili nell'anima.
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