venerdì 7 giugno 2013

"Garibaldi era un cornuto" e la guerra è omosessuale






Uno, Salvatore Silvano Nigro,professore di Letteratura italiana, ci narra di Tommasi di Lampedusa o meglio di Don Fabrizio Corbèra, principe di Salina, de Il gattopardo, l'altro,Giuseppe Raciti, filosofo, scrive di Jonathan Littell o meglio di Max Aue delle Benevole/Eumenidi. Due saggi sideralmente lontani per ambito "disciplinare" sia pure tenuti insieme per familiarità letteraria, gemelli per sapienza indagatoria. Sono due recensioni lunghissime, l'una di 151 (Sellerio editore 2012), l'altra di 114 pagine (Mimesis editore 2013).Ineffabili.Nulla da dire. Da leggere, godendo e apprendendo il giocoso virtuosismo dell'archeologia bibliografica. Meritano entrambi il "Nobel della Recensione come categoria biblio-letterario-filosofica". L'archeologia genealogica di Foucault (a loro insaputa?Non certamente nel caso di Raciti!) scopre il bottino della bibliografia diffusa di un tessuto di scrittura,ridisegna la mano che disegna se stessa, riproduce il film che è un film di altri come nelle pellicole di Tarantino, il quale ama dire che "i grandi autori non copiano, ma rubano". E nascondono l'evidenza, da dissotterrare - più che recensire - con i criteri dell'archeologia.

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