L'uomo è un'eresia della Natura

La contemporaneità è un’insonnia di massa. Essa
vive di innovazioni, di novità; è un’infinita giornata di luce che può sembrare
una punizione, come quella inflitta ai detenuti “tosti”. L’innovazione, quindi,
foriera di crisi perpetua, anima la contemporaneità dell’Occidente il cui
stato normale è critico. Non così per altri popoli, quelli del Corano, ad
esempio, che accoglie problematicamente nella “sunna”, nella tradizione,
appunto, coranica l’innovazione, “bid’a”. Tra “bid’a hasana” o “bid’a
mahuma” (novità buona) e “bid’a sayyi’a”
o “madhumuma” (novità cattiva), l’innovazione, la “bid’a”, tendeva e tende a configurarsi come eresia, come rischio
teologico, concessione alla miscredenza. La storia umana si snoda e si aggroviglia per
vicende di scoperte ed invenzioni tecniche, di tradizioni che fronteggiano e resistono alle innovazioni che diventeranno tradizioni (e miti, quando si
perderà la possibilità di farne analisi critica e lettura storica).
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