mercoledì 30 ottobre 2013

L'uomo è un'eresia della Natura


La contemporaneità è un’insonnia di massa. Essa vive di innovazioni, di novità; è un’infinita giornata di luce che può sembrare una punizione, come quella inflitta ai detenuti “tosti”. L’innovazione, quindi, foriera di crisi perpetua, anima la contemporaneità dell’Occidente il cui stato normale è critico. Non così per altri popoli, quelli del Corano, ad esempio, che accoglie problematicamente nella “sunna”, nella tradizione, appunto, coranica l’innovazione, “bid’a”. Tra “bid’a hasana” o “bid’a mahuma”  (novità buona) e “bid’a sayyi’a” o “madhumuma” (novità cattiva), l’innovazione, la “bid’a”, tendeva e tende  a configurarsi come eresia, come rischio teologico, concessione alla miscredenza. La storia umana si snoda e si aggroviglia per vicende di scoperte ed invenzioni tecniche, di tradizioni che fronteggiano e resistono alle innovazioni che diventeranno tradizioni (e miti, quando si perderà la possibilità di farne analisi critica e lettura storica).

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