domenica 28 aprile 2013
Criminali nati
La "Tecnica" in Junger, anarca, quale Herrschaft, Macht und Gestalt di Der Arbeiter, in Toltsoj, contadinista anarchico, era Arbeitskur, ergoterapia dell'angosciato Lévin Konstantin Dmìtrievic: “Quanto più a lungo Lévin falciava, tanto più spesso viveva momenti di oblio, durante i quali non erano più le mani a falciare, ma la falce stessa che faceva muovere dietro di sé tutto il corpo consapevole, pieno di vita, e, come per incanto, senza pensarci, il lavoro si compiva da solo, misurato e preciso. Quelli erano i momenti di vera beatitudine” (Anna Karénina). La beatitudine era l'assenza da sé, l'orfanità di se stesso. Ricordiamocelo: "Arbeiter deriva da arbeo, una parola gotica, l''eredità' [...] Questa parola deriva dal greco orfanos e dal latino orbus, 'privato di'; l'eredità è prima di tutto il bene del bambino orfano, privato della protezione dei genitori. Il termine tedesco arbeit, 'lavoro', deriva verosimilmente da un verbo con la stessa radice che significa 'essere orfano', da cui, per slittamento di senso, 'essere un bambino sottomesso ad una dura attività fisica'” (Julien Hervier, Conversazioni con Ernst Jünger, Guanda 1986, p. 87 e relativa nota). Anarca o anarchico, si torna alla cacciata dal Paradiso, alla perdita del Paradiso che deve trovare un surrogato (La Tecnica) o una distrazione (il lavoro come vocazione, chiamata, calling o Beruf). Magritte direbbe che quella falce non è una falce, lo strumento di lavoro non è uno strumento di lavoro, il lavoro non è un lavoro, ma un riempitivo dell'angoscia della nascita. Ecco perché il disoccupato delinque: non transustanzia in ergon la sua angoscia. Nascere e basta è un crimine!
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