lunedì 29 aprile 2013

Rett(o)rale

All'Università di Catania in questi giorni si parla di elezioni rettorali. Poco tempo fa i 4 candidati hanno parlato. Nessuno ha ricordato che c'è un calo di iscrizioni negli atenei dell'oltre il 50%, nessuno ha detto che la politica ha disinvestito dal settore della formazione universitaria. Un candidato, il più giovane, sembrava un puffo di candore salesiano che veniva a parlare di buoni sentimenti. Il prof Cicca Stonchiti, un ergumeno, ha detto che la colpa ce l'ha il Sessantotto che ha abolito il merito (l'energumeno è entrato all'Università dopo che il Sessantotto ha consegnato la Facoltà di Lettere al suo preside che ha rimorchiato Stonchiti alla presidenza durante la quale Cicca non ha fatto nulla contro quelli che hanno strangolato il merito, essendo Cicca la strangolatrice del merito). Ha aggiunto, dimenticando che stava accusando o ringraziando il '68 per essere a quel posto che coerentemente con il suo discorso (?) non meritava, ha aggiunto che l'Università di Catania nelle sue mani darà/darebbe un contributo alla soluzione della crisi internazionale (te l'immagini la ripartenza della domanda dei mercati internazionali attivata dal Rettorato di Piazza Università di una città che oltre Paternò nessuno conosce!). Ma subito s'è ripreso parlando della fondamentale importanza del rapporto tra Ateneo e territorio, alludendo all'arrusti-e-mangia che - assieme 'o sangeli nella quarara (sanguinaccio bovino messo a bollire in voluminosi recipienti) - è stato introdotto al Monastero dei Benedettini, sede di Dipartimento universitario, raccogliendolo dalle strade, intorno, dell'economia dei vicoli "pericolosi" dell'Antico Corso dove è conficcato a testa in giù una parte del sapere umanistico della città. Un altro candidato ci ha fatto una lunga lezione di diritto costituzionale. L'ultimo si è spinto a Sx, anzi è rimasto dov'era, visto che è di Sinistra. Alla fine la parola alla società civile, un imprenditore di impiantistica che ai convenuti, esperti di aoristi, illustrava il suo mestiere. C'erano degli studenti universitari iscritti per imparare altri mestieri, da quello del medico a quello del matematico, del chimico, del farmacista, del grecista. Chi se n'è accorto? Alla fine della prima tornata di interventi, sono scappato a coltivare il mio interesse per le mulinciane!

Nessun commento:

Posta un commento